Psicologia dell'adolescente
I comportamenti devianti
L'adolescenza rappresenta un momento della vita potenzialmente critico per l’individuo: la sofferenza dell’adolescente può assumere forme e direzioni diverse, a seconda delle caratteristiche della sua personalità e dalla possibilità di fruire di un supporto adeguato da parte del proprio ambiente di appartenenza.
Una modalità attraverso cui il giovane può esprimere il disagio è proprio lo sviluppo di un comportamento deviante o sintomatico, il quale assume la funzione di comunicare la sofferenza, il senso di disorientamento o il bisogno di modificare una situazione interiore.
Ecco allora che la sperimentazione, fino all’abuso, di alcool e droghe può rispondere al bisogno, tipicamente adolescenziale di affermazione e sperimentazione di sé (nuovi stati di coscienza, sensazioni fisiche ed emozioni prima sconosciute). Allo stesso modo, il digiuno cui si sottopone l’adolescente anoressica rappresenta il tentativo estremo di dare forza e autonomia ad un’ identità fragile e precaria, attraverso il controllo estremo dell’immagine corporea.
Inoltre i comportamenti socialmente devianti, come il vandalismo e le condotte delinquenziali o ancora la guida pericolosa, assolvono il bisogno di trasgressione e di superamento dei limiti ed esprimono l’impulso di andare contro le regole e le leggi del mondo adulto. In questa fase il compito dei genitori é arduo: non hanno più di fronte il bambino che era prima ma una creatura spesso distante emotivamente e chiaramente provocatoria, l'autorità genitoriale, nella fase oppositiva, é compromessa e spesso il genitore, non avendo più altre possibilità di intervento, mette in atto comportamenti di punizione con il risultato di allontanare ulteriormente il ragazzo cui segue una pericolosa impennata dei comportamenti a rischio.